Hey Honey!
Ritratti che catturano un’emozione

‘’I miei quadri sono un’istantanea, un’imitazione della vita, aggrappati a qualcosa che trovo interessante. Penso che sia molto umano provare a catturare bei momenti.’’
– Mike Dargas
Cosa rende un artista speciale: il virtuosismo o la genialità d’intenzione? Il pittore tedesco Mike Dargas si dimostra all’altezza di entrambe, costringendoci ad ammirare le sue opere increduli che si tratti di dipinti e non di fotografie. In gergo si parla di fotorealismo, un genere recentemente riportato in auge dagli street artist e diventato ormai virale sul web.
Con fotorealismo (o iperrealismo) si intende il movimento artistico che utilizza la fotografia come base per la realizzazione dei suoi dipinti. Questa forma espressiva, nata negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni ’70, si fonda sulla capacità di ricreare un’immagine il più somigliante possibile all’originale.
All’interno di questo inesplorato panorama artistico, Mike Dargas deve la sua notorietà alla serie di ritratti denominata ‘’Honey Faces’’, tele di grandi dimensioni che raffigurano volti di bellissime donne ricoperti con miele o cioccolato. Un espediente artistico che permette a Mike di sfoderare tutta la sua maestria. La riproduzione fedele e minuziosa della viscosità e della densità di tali elementi amplifica infatti l’effetto realistico dell’opera in toto.
Se a prima vista è la tecnica pittorica a stupirci, in un secondo momento veniamo catturati dall’intensità emotiva sei soggetti, così coinvolgenti e, a tratti, sensuali. L’iperrealismo di Mike si propone di raccontare l’essenza stessa delle persone: i suoi dipinti sono lo specchio dell’anima e i suoi protagonisti libri aperti. Espressioni autentiche e spontanee vengono catturate su tela grazie all’impiego del miele, un elemento out-of-context capace di creare l’effetto sorpresa. Il dolcificante naturale, che normalmente accompagna il tè delle cinque, si pone questa volta a servizio della sensualità del corpo umano, scivolando lento sui volti meravigliati delle modelle.
L’utilizzo di oggetti comuni fuori dal loro contesto d’origine è un concetto ben radicato nell’arte contemporanea, basti pensare ad opere di grande impatto mediatico come: Ruota di Bicicletta (1913) di Marcel Duchamp, o America (2016), il gabinetto d’oro da 18 carati di Maurizio Cattelan. La decontestualizzazione snatura e svuota la materia del proprio significato comune, conferendogli funzioni diverse e incongrue. Un processo che ci permette di valutare la realtà secondo un nuovo punto di vista.
Mike Dargas si avvale della stessa astrazione mentale conferita dalla decontestualizzazione con un fine differente: rendere la sua arte vera ed autentica. Sfido chiunque a controllare la propria mimica facciale con rivoli di miele che scorrono sul volto come fiumi in piena. L’imprevedibilità della reazione, insieme alla realisticità della riproduzione, fanno di Mike il maestro dell’iperrealismo emotivo.
NO NAME filter
È bene acquisire subito familiarità con questo termine perché tornerà spesso e volentieri nei futuri articoli. Noi di NO NAME amiamo l’arte e, pertanto, ci divertiamo a rivisitare le opere dei nostri artisti preferiti. Lo consideriamo il nostro gioco di puro diletto e appagamento personale e speriamo possa allietare e far riflettere anche voi, presentando allo stesso tempo artisti – emergenti e non – del panorama contemporaneo. Secondo la nostra filosofia, il filtro assume la funzione di lente attraverso cui mostrare il mondo con gli occhi, creativi e liberi dal pregiudizio, di NO NAME.
L’esperimento ‘’Hey Honey!’’ – ispirato alle opere di Mike Dargas – apre le danze di questa rubrica artistica attraverso una serie di scatti che intendono esplorare le emozioni e i conflitti interiori dell’animo umano grazie all’applicazione dell’elemento miele. È interessante notare come, in prima battuta, tutte le modelle fossero intimorite da questa sostanza dolciastra e appiccicosa su cui sentivano di non aver alcun controllo. Il miele colava libero e selvaggio sui loro volti, ricoprendo ora la fronte, insinuandosi fastidiosamente sugli occhi, ora le guance e le labbra. Ma, ancora più singolare, è osservare che, una volta presa confidenza con ‘’il materiale sconosciuto’’, l’esitazione iniziale lasciasse sempre il posto al divertimento e allo svago. Superata la paura, Chiara, Erika, Thily e Flavia ci hanno regalato le mille sfacciature della loro personalità, passando così dalla rabbia alla felicità in un batter d’occhio. Ogni emozione è stata immediatamente catturata dalla macchina fotografica, attratta dalle espressioni delle ragazze come una lucciola dalla luce. Questi volti, intensi ed esasperati, ci spingono a guardare al di là della bellezza e della bravura artistica per contemplare la molteplicità dell’uomo.



Chiara preoccupata che il miele le entri negli occhi.

Erika si gode la sensazione del miele che le cola sul viso.

Thily prima che le dicessimo che il miele fa bene alla pelle.

Abbiamo beccato Flavia mentre assaggiava il miele.

Fun fact
Nonostante l’ampio spettro emotivo dell’essere umano, molti degli scatti riprodotti si sono rivelati, in un secondo momento, incredibilmente simili ai dipinti originali.

Editor & Art Director: Giorgia Ribaldone
Photographer: Matt Sclarandis
Mua: Sara Zampirollo
Model: Chiara Di Pietro
Model: Erika Porta
Model: Flavia Deprati
Model: Thily Procacci
Hey Honey!
Ritratti che catturano un’emozione

‘’I miei quadri sono un’istantanea, un’imitazione della vita, aggrappati a qualcosa che trovo interessante. Penso che sia molto umano provare a catturare bei momenti.’’
– Mike Dargas
Cosa rende un artista speciale: il virtuosismo o la genialità d’intenzione? Il pittore tedesco Mike Dargas si dimostra all’altezza di entrambe, costringendoci ad ammirare le sue opere increduli che si tratti di dipinti e non di fotografie. In gergo si parla di fotorealismo, un genere recentemente riportato in auge dagli street artist e diventato ormai virale sul web.
Con fotorealismo (o iperrealismo) si intende il movimento artistico che utilizza la fotografia come base per la realizzazione dei suoi dipinti. Questa forma espressiva, nata negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni ’70, si fonda sulla capacità di ricreare un’immagine il più somigliante possibile all’originale.
All’interno di questo inesplorato panorama artistico, Mike Dargas deve la sua notorietà alla serie di ritratti denominata ‘’Honey Faces’’, tele di grandi dimensioni che raffigurano volti di bellissime donne ricoperti con miele o cioccolato. Un espediente artistico che permette a Mike di sfoderare tutta la sua maestria. La riproduzione fedele e minuziosa della viscosità e della densità di tali elementi amplifica infatti l’effetto realistico dell’opera in toto.
Se a prima vista è la tecnica pittorica a stupirci, in un secondo momento veniamo catturati dall’intensità emotiva sei soggetti, così coinvolgenti e, a tratti, sensuali. L’iperrealismo di Mike si propone di raccontare l’essenza stessa delle persone: i suoi dipinti sono lo specchio dell’anima e i suoi protagonisti libri aperti. Espressioni autentiche e spontanee vengono catturate su tela grazie all’impiego del miele, un elemento out-of-context capace di creare l’effetto sorpresa. Il dolcificante naturale, che normalmente accompagna il tè delle cinque, si pone questa volta a servizio della sensualità del corpo umano, scivolando lento sui volti meravigliati delle modelle.
L’utilizzo di oggetti comuni fuori dal loro contesto d’origine è un concetto ben radicato nell’arte contemporanea, basti pensare ad opere di grande impatto mediatico come: Ruota di Bicicletta (1913) di Marcel Duchamp, o America (2016), il gabinetto d’oro da 18 carati di Maurizio Cattelan. La decontestualizzazione snatura e svuota la materia del proprio significato comune, conferendogli funzioni diverse e incongrue. Un processo che ci permette di valutare la realtà secondo un nuovo punto di vista.
Mike Dargas si avvale della stessa astrazione mentale conferita dalla decontestualizzazione con un fine differente: rendere la sua arte vera ed autentica. Sfido chiunque a controllare la propria mimica facciale con rivoli di miele che scorrono sul volto come fiumi in piena. L’imprevedibilità della reazione, insieme alla realisticità della riproduzione, fanno di Mike il maestro dell’iperrealismo emotivo.
NO NAME filter
È bene acquisire subito familiarità con questo termine perché tornerà spesso e volentieri nei futuri articoli. Noi di NO NAME amiamo l’arte e, pertanto, ci divertiamo a rivisitare le opere dei nostri artisti preferiti. Lo consideriamo il nostro gioco di puro diletto e appagamento personale e speriamo possa allietare e far riflettere anche voi, presentando allo stesso tempo artisti emergenti e non del panorama contemporaneo. Secondo la nostra filosofia, il filtro assume la funzione di lente attraverso cui mostrare il mondo con gli occhi creativi e liberi dal pregiudizio di NO NAME.
L’esperimento ‘’Hey Honey!’’ – ispirato alle opere di Mike Dargas – apre le danze di questa rubrica artistica attraverso una serie di scatti che intendono esplorare le emozioni e i conflitti interiori dell’animo umano grazie all’impiego dell’elemento miele. È interessante notare come, in prima battuta, tutte le modelle fossero intimorite da questa sostanza dolciastra e appiccicosa su cui sentivano di non aver alcun controllo. Il miele colava libero e selvaggio sui loro volti, ricoprendo ora la fronte, le guance, le labbra, fino ad insinuarsi fastidiosamente negli occhi. Ma, ancora più singolare, è osservare che, una volta presa confidenza con ‘’l’elemento sconosciuto’’, l’esitazione iniziale lasciasse sempre il posto al divertimento e allo svago. Superata la paura, Chiara, Erika, Thily e Flavia ci hanno regalato le mille sfacciature della loro personalità, passando così dalla rabbia alla felicità in un batter d’occhio. Ogni emozione è stata immediatamente catturata dalla macchina fotografica, attratta dalle espressioni delle ragazze come una lucciola dalla luce. Questi volti, intensi ed esasperati, ci spingono a guardare al di là della bellezza e della bravura artistica per contemplare la molteplicità dell’uomo.

Chiara preoccupata che il miele le entri negli occhi.



Erika si gode la sensazione del miele che le cola sul viso.


Abbiamo beccato Flavia mentre assaggiava il miele.

Thily prima che le dicessimo che il miele fa bene alla pelle.


Fun fact
Nonostante l’ampio spettro emotivo dell’essere umano, molti degli scatti riprodotti si sono rivelati, in un secondo momento, incredibilmente simili ai dipinti originali.

Hey Honey!
Ritratti che catturano un’emozione

‘’I miei quadri sono un’istantanea, un’imitazione della vita, aggrappati a qualcosa che trovo interessante. Penso che sia molto umano provare a catturare bei momenti.’’
– Mike Dargas
Cosa rende un artista speciale: il virtuosismo o la genialità d’intenzione? Il pittore tedesco Mike Dargas si dimostra all’altezza di entrambe, costringendoci ad ammirare le sue opere increduli che si tratti di dipinti e non di fotografie. In gergo si parla di fotorealismo, un genere recentemente riportato in auge dagli street artist e diventato ormai virale sul web.
Con fotorealismo (o iperrealismo) si intende il movimento artistico che utilizza la fotografia come base per la realizzazione dei suoi dipinti. Questa forma espressiva, nata negli Stati Uniti d’America alla fine degli anni ’70, si fonda sulla capacità di ricreare un’immagine il più somigliante possibile all’originale.
All’interno di questo inesplorato panorama artistico, Mike Dargas deve la sua notorietà alla serie di ritratti denominata ‘’Honey Faces’’, tele di grandi dimensioni che raffigurano volti di bellissime donne ricoperti con miele o cioccolato. Un espediente artistico che permette a Mike di sfoderare tutta la sua maestria. La riproduzione fedele e minuziosa della viscosità e della densità di tali elementi amplifica infatti l’effetto realistico dell’opera in toto.

Se a prima vista è la tecnica pittorica a stupirci, in un secondo momento veniamo catturati dall’intensità emotiva sei soggetti, così coinvolgenti e, a tratti, sensuali. L’iperrealismo di Mike si propone di raccontare l’essenza stessa delle persone: i suoi dipinti sono lo specchio dell’anima e i suoi protagonisti libri aperti. Espressioni autentiche e spontanee vengono catturate su tela grazie all’impiego del miele, un elemento out-of-context capace di creare l’effetto sorpresa. Il dolcificante naturale, che normalmente accompagna il tè delle cinque, si pone questa volta a servizio della sensualità del corpo umano, scivolando lento sui volti meravigliati delle modelle.
L’utilizzo di oggetti comuni fuori dal loro contesto d’origine è un concetto ben radicato nell’arte contemporanea, basti pensare ad opere di grande impatto mediatico come: Ruota di Bicicletta (1913) di Marcel Duchamp, o America (2016), il gabinetto d’oro da 18 carati di Maurizio Cattelan. La decontestualizzazione snatura e svuota la materia del proprio significato comune, conferendogli funzioni diverse e incongrue. Un processo che ci permette di valutare la realtà secondo un nuovo punto di vista.
Mike Dargas si avvale della stessa astrazione mentale conferita dalla decontestualizzazione con un fine differente: rendere la sua arte vera ed autentica. Sfido chiunque a controllare la propria mimica facciale con rivoli di miele che scorrono sul volto come fiumi in piena. L’imprevedibilità della reazione, insieme alla realisticità della riproduzione, fanno di Mike il maestro dell’iperrealismo emotivo.
NO NAME filter
È bene acquisire subito familiarità con questo termine perché tornerà spesso e volentieri nei futuri articoli. Noi di NO NAME amiamo l’arte e, pertanto, ci divertiamo a rivisitare le opere dei nostri artisti preferiti. Lo consideriamo il nostro gioco di puro diletto e appagamento personale e speriamo possa allietare e far riflettere anche voi, presentando allo stesso tempo artisti emergenti e non del panorama contemporaneo. Secondo la nostra filosofia, il filtro assume la funzione di lente attraverso cui mostrare il mondo con gli occhi creativi e liberi dal pregiudizio di NO NAME.
L’esperimento ‘’Hey Honey!’’ – ispirato alle opere di Mike Dargas – apre le danze di questa rubrica artistica attraverso una serie di scatti che intendono esplorare le emozioni e i conflitti interiori dell’animo umano grazie all’impiego dell’elemento miele. È interessante notare come, in prima battuta, tutte le modelle fossero intimorite da questa sostanza dolciastra e appiccicosa su cui sentivano di non aver alcun controllo. Il miele colava libero e selvaggio sui loro volti, ricoprendo ora la fronte, le guance, le labbra, fino ad insinuarsi fastidiosamente negli occhi. Ma, ancora più singolare, è osservare che, una volta presa confidenza con ‘’l’elemento sconosciuto’’, l’esitazione iniziale lasciasse sempre il posto al divertimento e allo svago. Superata la paura, Chiara, Erika, Thily e Flavia ci hanno regalato le mille sfacciature della loro personalità, passando così dalla rabbia alla felicità in un batter d’occhio. Ogni emozione è stata immediatamente catturata dalla macchina fotografica, attratta dalle espressioni delle ragazze come una lucciola dalla luce. Questi volti, intensi ed esasperati, ci spingono a guardare al di là della bellezza e della bravura artistica per contemplare la molteplicità dell’uomo.

Chiara preoccupata che il miele
le entri negli occhi.

Erika si gode la sensazione del miele che le cola sul viso.

Abbiamo beccato Flavia mentre assaggiava il miele.

Thily prima che le dicessimo che il miele fa bene alla pelle.

Fun fact
Nonostante l’ampio spettro emotivo dell’essere umano, molti degli scatti riprodotti si sono rivelati, in un secondo momento, incredibilmente simili ai dipinti originali.
